30 ottobre 2005


Secondo me, farsi una risata, è come prendere una boccata di aria fresca.
E' possibile non ridere, così come è possibile respirare aria viziata o condizionata in un ufficio, una sala d'attesa, un supermercato. Ma è completamente diverso quando ci troviamo davanti al mare pulito in una bella mattina d'estate o in un prato di montagna (lontano dai pascoli) alla mattina quando il sole fà capolino dalle montagne ad est e respiriamo l'aria che la natura, la cosa più semplice e senza artifizi ci sa dare.
Possiamo alterare, condizionare, manipolare, modificare, alzare o abbassare, accentuare o attenuare, aromatizzare quanto vogliamo l'aria che respiriamo, ma non potremo mai renderla migliore di quella fresca genunina della natura.
E così anche la risata, se vera, naturale, se parte dal cuore, è la cosa più fresca e genuina che ci possa essere.

by mk

28 ottobre 2005


Aborro ciò che dici,
ma mi batterei
fino alla morte,
per permetterti di dirlo.

Powered by Voltaire

Si può capire di più di una persona
in un'ora di gioco
che in un anno di conversazione.

Powered by Platone

27 ottobre 2005

La vita rimane intatta quando ci sia la forza d'immaginare, di sentire e di amare:
che è appunto il vivere.
Dice l'intelletto: l'amore è illusione, sola verità è la morte.
E io amo e vivo e voglio vivere.
Il cuore rifà la vita che l'intelletto distrugge.

Powered by Giacomo Leopardi

21 ottobre 2005

Tratto dal film: The Matrix (1999) con Keanu Reeves

"Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto durante la mia missione qui.
Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie.
Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri mammiferi.

Tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante cosa che voi umani non fate, vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce e l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca... c'è un altro organismo in questo pianeta che adotta lo stessa comportamento, il virus. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta, siete una piaga e noi siamo la cura."

L'agente Smith a Morpheus

18 ottobre 2005

L'esperienza è un'insegnante severa:
prima ci esamina e solo dopo ci fa lezione.
legge di Vernon Sanders

17 ottobre 2005

Tratto da una e-mail pervenutami da un'amica: by Mk

Un giorno, ero un ragazzino delle superiori, vidi un ragazzo della mia classe che stava tornando a casa da scuola.
Il suo nome era Kyle e sembrava stesse portando tutti i suoi libri. Dissi tra me e me: "perché mai uno dovrebbe portarsi a casa tutti i libri di venerdì? Deve essere un ragazzo strano". Io avevo il mio week end pianificato (feste e una partita di football con i miei amici), così ho scrollato le spalle e mi sono incamminato. Mentre stavo camminando vidi un gruppo di ragazzini che correvano incontro a Kyle. Gli corsero addosso facendo cadere tutti i suoi libri e lo spinsero facendolo cadere nel fango. I suoi occhiali volarono via, e li vidi cadere nell'erba un paio di metri più in là. Lui guardò in su e vidi una terribile tristezza nei suoi occhi.
Mi rapì il cuore!
Così mi incamminai verso di lui mentre stava cercando i suoi occhiali e vidi una lacrima nei suoi occhi. Raccolsi gli occhiali e glieli diedi dicendogli: "quei ragazzi sono proprio dei selvaggi, dovrebbero imparare a vivere. Kyle mi guardò e disse: "Grazie!". C'era un grosso sorriso sul suo viso, era uno di quei sorrisi che mostrano vera gratitudine. Lo aiutai a raccogliere i libri e gli chiesi dove viveva.
Scoprii che viveva vicino a me così gli chiesi come mai non lo avessi mai visto prima, lui mi spiegò che prima andava in una scuola privata. Prima di allora non sarei mai andato in giro con un ragazzo che frequentava le scuole private. Parlammo per tutta la strada e io lo aiutai a portare alcuni libri. Mi sembrò un ragazzo molto carino ed educato così gli chiesi se gli andava di giocare a football con i miei amici e lui disse di si.
Stemmo in giro tutto il week end e più lo conoscevo più Kyle mi piaceva così come piaceva ai miei amici.Arrivò il lunedì mattina ed ecco Kyle con tutta la pila dei libri ancora. Lo fermai e gli dissi: "ragazzo finirà che ti costruirai dei muscoli incredibili con questa pila di libri ogni giorno!" Egli rise e mi passo la metà dei libri.
Nei successivi quattro anni io e Kyle diventammo amici per la pelle. Una volta adolescenti cominciammo a pensare al college, Kyle decise per Georgetown e io per Duke. Sapevo che saremmo sempre stati amici e che la distanza non sarebbe stata un problema per noi.
Kyle sarebbe diventato un dottore mentre io mi sarei occupato di scuole di football.
Kyle era il primo della nostra classe e io l'ho sempre preso per un secchione.
Kyle doveva preparare un discorso per il diploma. Io fui molto felice di non essere al suo posto sul podio a parlare.
Il giorno dei diplomi, vidi Kyle, aveva un ottimo aspetto. Lui era uno di quei ragazzi che aveva veramente trovato se stesso durante le scuole superiori. Si era un pò riempito nell'aspetto e stava molto bene con gli occhiali. Aveva qualcosa in più e tutte le ragazze lo amavano. Ragazzi qualche volta ero un pò geloso! Oggi era uno di quei giorni, potevo vedere che era un po’ nervoso per il discorso che doveva fare, così gli diedi una pacca sulla spalla e gli dissi: "Hei, ragazzo te la caverai alla grande!" Mi guardò con uno di quegli sguardi (quelli pieni di gratitudine) e sorrise mentre mi disse:"Grazie". Iniziò il suo discorso schiarendosi la voce: "nel giorno del diploma si usa ringraziare coloro che ci hannoaiutato a farcela in questi anni duri. I genitori, gli insegnanti, gli allenatori ma più di tutti i tuoi amici. Sono qui per dire a tutti voi che essere amico di qualcuno è il più bel regalo che voi potete fare. "Voglio raccontarvi una storia..."
Guardai il mio amico Kyle incredulo non appena cominciò a raccontare il giorno del nostro incontro. Lui aveva pianificato di suicidarsi durante il week end. Egli raccontò di come aveva pulito il suo armadietto a scuola, così che la madre non avesse dovuto farlo dopo, e di come si stava portando a casa tutte le sue cose. Kyle mi guardò intensamente e fece un piccolo sorriso. "Ringraziando il cielo fui salvato, il mio amico mi salvò dal fare quel terribile gesto". Udii un brusio tra la gente a queste rivelazioni. Il ragazzo più popolare ci aveva appena raccontato il suo momento più debole. Vidi sua madre e suo padre che mi guardavano e mi sorridevano, lo stesso sorriso pieno di gratitudine.
Non avevo mai realizzato la profondità di quel sorriso fino a quel momento.
Non sottovalutate mai il potere delle vostre azioni.
Con un piccolo gesto potete cambiare la vita di una persona, in meglio o in peggio.
Il divino fa incrociare le nostre vite perché ne possiamo beneficiare in qualche modo. Cercate il buono negli altri. "Gli amici sono angeli che ci sollevano i piedi quando le nostre ali hanno problemi nel ricordare come si vola." Non c'è né inizio né fine. Ieri è storia. Domani è mistero. Mostra adesso ai tuoi amici quanto ci tieni.

14 ottobre 2005

I tre livelli della comunicazione: by Mk

Secondo me, ogni comunicazione è suddivisibile in tre principali livelli:













1° - Cosa
Il cosa è la parte più importante della comunicazione e determina l'argomento effettivo che si intende comunicare.
Cosa vogliamo dire è l'aspetto primo della comunicazione ma anche, purtroppo, quello più trascurato.







2° - Come
Il come viene detta una "cosa", spesso e volentieri ci influenza di più della cosa stessa. Una modalità brusca o troppo lodevole può farci subito "drizzare le antenne". Una modalità subdola o ambigua può generare diffidenza. Una modalità positiva e realista può disporre favorevolmente all'ascolto.
Più in generale, sempre secondo me, ogni "cosa" ha uno o più "come" per essere comunicata.



3° - Quando e Dove
La scelta del tempo e del luogo è la terza ed ultima componente di una catena già fragile dall'inizio.
Il quando, in effetti, può essere determinante per far sì che il messaggio sia ricordato ed il dove, invece, per fare in modo che quel messaggio acquisti profondità (o importanza).

10 ottobre 2005

Tratto dal film: Be Cool (2005) con John Travolta













Martin (Denny DeVito): "Ehi Chili, è la tua macchina quella?".
Chili (John Travolta): "Sì, è una Insight, la… la Cadillac delle ecologiche".
Martin: "Strettina, mi pare, per te".
Chili: "Mi sacrifico per l'ambiente, consuma poco e non inquina".
Martin: "Ma andrà pianissimo!".
Chili: "Martin, ... se sei importante, ti aspettano".



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05 ottobre 2005

Tratto da alcuni giornali di mer 05 ott 2005

Sono le sfide, a fare la differenza. Quelle lanciate e affrontate, poco importa se vinte, comunque coraggiose. Le sfide che danno valore alle persone, per l'esattezza a quelle trentasette che Time ha messo in fila sotto il titolo "Gli eroi europei del 2005", una lista che la rivista stila ogni anno. Persone "straordinarie che illuminano e ispirano, perseverano e provocano. Affrontano sfide che gli altri spesso preferiscono evitare, ricordando a tutti quanto una sola persona, persino di fronte alle avversità, possa fare". Fra gli eroi d'Europa, due soli sono gli italiani: la presidente dell'Associazione antiracket San Giovanni per la legalità a Napoli, Silvana Fucito. L'altro, un po' sorprende: è Beppe Grillo.



... Ciò che secondo Time accomunerebbe il comico genovese agli altri nomi è l’infaticabile volontà di fare pressione sui leader politici ed economici mondiali per trasformare la loro retorica sul commercio libero, la cancellazione del debito e gli aiuti in realtà. E in questo Grillo è un precursore. Quando nel dicembre del 2003 l'Italia fu scossa dallo scandalo Parmalat, la più grande bancarotta della storia europea, erano già due anni che il comico nei suoi spettacoli faceva mordaci battute sui poco trasparenti bilanci della società parmigiana, ricorda Time. Così come quando nella trasmissione Tv nel 1987, mise i dubbio l’onestà dell'allora primo ministro italiano Bettino Craxi, che sarebbe più tardi stato travolto dalle inchieste di Mani Pulite, un gesto che gli costò caro: da quel momento fu bandito infatti dal piccolo schermo. ...


... Grillo e Fucito si trovano inseriti in un gruppo in cui appaiono tra gli altri il calciatore francese dell'Arsenal Thierry Henry (a cui è dedicata la copertina) per la sua campagna anti-razzismo, l'irlandese Bob Geldof (organizzatore del concerto benefico Live 8), la giornalista francese rapita in Iraq Florence Aubenas, i sindaci di Tirana Edi Rama e di Amsterdam Job Cohen e il regista spagnolo Pedro Almodovar.












04 ottobre 2005

Tratto dal film: Matrix Reloaded (2003) con Keanu Reeves

SMITH: Signor Anderson. Ha ricevuto il mio pacchetto?
NEO: Sì.
SMITH: Oh, bene.
MORPHEUS: Smith?
LINK: Chiunque sia, qui non lo rilevo come agente.
SMITH: Sorpreso di vedermi?
NEO: No.
SMITH: Allora ne è cosciente.
NEO: Di cosa?
SMITH: Della nostra connessione. Non mi è ancora del tutto chiaro cosa ci sia capitato. Probabilmente una parte di lei è rimasta impressa su di me, come quando si soprascrive o si duplica. Ma a questo punto è irrilevante. Quello che importa è che, qualunque cosa sia accaduta, è accaduta per una ragione.
NEO: E quale sarebbe questa ragione?
SMITH: Io l'ho uccisa, signor Anderson. L'ho vista agonizzare. Con una certa soddisfazione, non lo posso negare. C'è stato un imprevisto, poi, un evento che io davo per impossibile, ma che comunque si è verificato. Lei ha distrutto me, signor Anderson. In seguito, conoscendo le regole, io sapevo bene quel che avrei dovuto fare, ma non l'ho fatto. Non ci sono riuscito. Mi
sono sentito obbligato a restare, obbligato a disobbedire. E adesso, come vede, mi trovo qui per colpa sua, signor Anderson. Per colpa sua, non sono neanche più un agente di questo sistema. Per colpa sua, ora sono scollegato, sono cambiato. Un uomo nuovo, potremmo dire uguale a lei,
apparentemente libero.
NEO: Congratulazioni.
SMITH: Grazie. Ma come lei ben sa, le apparenze possono ingannare, il che riporta la nostra conversazione alla ragione per cui siamo qui. Noi non siamo qui perché siamo liberi. Siamo qui perché non siamo liberi. Di sottrarsi a questo dato di fatto non c'è ragione. Nel negarlo non c'è scopo. Perché sappiamo entrambi che senza scopo noi non esisteremmo.
SMITH 2: È lo scopo ad averci creati.
SMITH 3: È lo scopo che ci connette.
SMITH 4: Lo scopo che ci motiva.
SMITH 5: Che ci guida.
SMITH 6: Che ci spinge.
SMITH 7: È lo scopo che stabilisce.
SMITH 8: Lo scopo che ci vincola.
SMITH: Noi siamo qui per colpa sua, signor Anderson. Siamo qui per togliere a lei quello che lei ha cercato di togliere a noi: lo scopo.
TRINITY: Che gli prende, dimmi?
LINK: Non lo so.
SMITH: Sì, così. Presto sarà tutto finito

03 ottobre 2005

Tratto dal film: Codice Swordfish (2001) con John Travolta









Gabriel (John Travolta): "Mai sentito parlare di Udinì? Sai, lui non era come certi maghi di oggi interessati solo ai dati di ascolto. Era un artista. In mezzo ad un teatro pieno di gente sapeva far sparire un elefante, e sai come ci riusciva? Depistaggio!"
Stanley (Hugh Jackman): "Dove diavolo vuoi arrivare?"
Travolta: "False indicazioni! Quello che l'occhio vede e l'orecchio sente, la mente crede!"


02 ottobre 2005

Tratto dal film: l'Attimo Fuggente (1989) con Robin Williams

"Non scriviamo e leggiamo poesie perché è carino.
Noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana, e la razza umana è piena di passione.
Medicina, legge, economia, ingegneria sono nobili professioni, necessarie al nostro sostentamento.
Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo, l'amore
...
sono queste le cose che ti tengono in vita."

"O me! O vita!
Domande come queste mi perseguitano,
infiniti cortei di infedeli, città gremite di folli,
me stesso biasimato da me stesso (perchè chi è più folle di me, chi è più infedele?),
occhi che vanamente implorano la luce, argomenti meschini,
lotta sempre rinnovata, i miseri risultati del tutto,
vedo attorno a me moltitudini di genti lente e grette, anni di riposo vuoti e vani,
nel riposo io mi avviluppo, e la domanda, o me! così triste mi perseguita:
che v'è di nuovo in tutto questo, o me o vita?

Risposta

Che tu sei qui,
che la vita esiste e l'identità,
che il potente spettacolo continua,
e tu puoi contribuire con un verso."

Walt Whitman